Home italiano

Vini naturali a Bergamo – English home

Il nostro vino biologico e naturale
Produciamo nelle colline ad ovest di Bergamo. Appassionati e motivati la conduzione della nostra vigna certificata biologica è coltivata in accordo alla filosofia steineriana, le caratteristiche del nostro territorio impongono operazioni in vigna solamente manuali.
Il processo di vinificazione è improntato alla massima naturalità: il tutto è fatto nella nostra cantina con fermentazioni spontanee e nessun additivo enologico.

Accoglienza

Siamo sempre disponibili ad accogliere visitatori nelle nostre vigne con visite personalizzate e guidate per scoprire i segreti della vigna e della cantina, con la possibilità di degustazione dei nostri vini e dei cibi del territorio.

Aperture:
durante la settimane e nei week end su appuntmento

Contatti:
Gabriella +393924739041
Luciano (inglese e francese)+393924478942

Società Agricola Le Driadi S. S.
Sede Legale: 24020 Torre Boldone (BG) Via Marzanica 7/B
p.i. c.f. 04012330165
Numero REA: BG-427806
@mail: agricolaledriadi@gmail.com
Vigneti a Palazzago (BG)

@pec: ledriadiss@legalmail.it

Driadi slow farm

Siamo una azienda agricola famigliare biologica e biodinamica nella zona di Palazzago/Pontida in provincia di Bergamo; coltiviamo e vinifichiamo il nostro Merlot, in vigneti recuperati dall’abbandono, riportati alla vita con passione e lavoro.

We are an organic and biodynamic family farm in the area of ​​Palazzago/Pontida in the province of Bergamo (Lumbardy); we grow and produce our grapes, in a vineyard recovered from abandonment, brought back to life with passion and work.

L’azienda prende il nome dalle Driadi, le ninfe delle querce (dal greco dryas=quercia) che vivono nei boschi e incarnano la forza e il vigore vegetativo della quercia; non fanno corpo con gli alberi e non muoiono con essi, possono danzare e possono unirsi anche con noi mortali. Sono belle e giovani donne, con la parte inferiore della persona terminante con un tronco d’albero.
The company takes its name from the Dryads, the nymphs of the oaks (from the Greek dryas = oak) that live in the woods and embody the strength and the vegetative vigor of the oak; they are not part of the trees and they do not die with them, they can dance and can also unite with us mortals. They are beautiful and young women, with the lower part of the person ending with a tree trunk.

La Grande Quercia che domina il vigneto delle Driadi è il simbolo di questa azienda agricola, la stessa quercia che lascia libere, nelle notti nelle menti serene Le Driadi dei boschi, che insieme alla poiana, sorvegliano il vigneto che un giorno ci regalerà il suo meraviglioso vino.
The Big Oak that dominates the Driadi vineyard is the symbol of this farm, the same oak that leaves free, in the nights of the serene minds the Dryads, which together with the buzzard, guard the vineyard that give us its wonderful wine.

Our Timeline

2014: purchase of the Capietaglio vineyard and start of restoration
2015: first “micro” harvest
2016: harvest of rebirth
2017: first wines on the market (Driade Felice 2016 and Primabotte 2015)
2017: purchase of vineyard Rienza
2017-2018: new cellar construction
2018: sowing of Rienza vineyard (Marzemino grapes)
2018: First harvest in new cellar
2018: First Merlot Grappa production
2020: Valgrande vineyard get managed by Driasi (Cabernet Franc grapes)
2021: Cascina dei Ronchi vineyard get managed by Driadi (Cabernet Sauvignon, Moscato Giallo, Barbera, Merlot, Red Moscato)
2021: Pomarolo vineyard get managed by Driadi (Merlot, Cabernet Sauvignon, Moscato di Scanzo, Moscato Giallo grape)
2023: Degli Angeli vineyard get managed by Driadi (Merlot, Cabernet Sauvignon, Moscato Giallo)

 

 
Come siamo arrivati qui. 
How we got here
 

Era il marzo del 2014. La primavera era appena arrivata quando ci inerpicammo per una ripida strada sterrata che portava ad un piccolo rifugio in pietra, sotto una grande quercia; la strada procedeva tra le primule. Il terreno che trovammo era una selva di rovi, cespugli, alberi; era un terreno abbandonato da anni, abitato da tassi, poiane, volpi, fagiani, scoiattoli, caprioli, lucertole, biacchi, vipere e orbettini. Davanti alla casa resisteva un piccolo prato incolto aggredito ai lati da rovi, sotto i quali si intravedevano dei vecchi terrazzamenti.
Intorno alla casa un vigneto si stendeva geometricamente allineato lungo la collina; anche il vigneto ormai preda del bosco che si era infilato prepotentemente nei filari laterali con rovi e alberi. Dal terreno si godeva di una magnifica vista: la natura, selvaggia e incontaminata nell’intorno e più distante, verso l’orizzonte, la pianura, con i rumori e il paesaggio contaminato dall’uomo con in un angolo pendici dei colli di Bergamo.

Quel giorno nacque la decisione di riportare questo angolo a nuova vita e il sogno si concretizzò in giugno con la costituzione della Società Agricola Le Driadi che ad ottobre del 2014 ha acquistato il terreno.

La quotidianità si rigenerò con una nuova esperienza: l’attività nell’ingegneria e nella farmaceutica si è completata con nozioni di agraria, di antroposofia, applicate alla coltivazione del vigneto e dei terreni attorno: il recupero del contatto con la terra e con la natura, rappresentò un ritorno alle origini rigenerante e benefico.

Nel Marzo del 2018 un altro vigneto è entrato a fare parte dell’azienda. Il vigneto sprannominato Rienza dalla gente che vive qui, nella stessa valletta del vigneto delle Driadi, poco lontano, nel giugno 2018 abbiamo completato la nuova cantina, mentre nel 2019 negli antichi terrazzamenti accanto al vigneto di Merlot abbiamo messo a dimora 500 piantine di Bronner, un bianco che completerà la gamma dei nostri vini. Nel 2020 un nuovo vigneto, 5 colli ad est del vigneto Driadi. Un nuovo Cabernet che completerà la nostra offerta.

Questa è la storia di chi lavora ne “Le Driadi Slow Farm”. Quattro ettari di terreno divisi tra vigneto esistente (un ettaro), un vigneto futuro (mezzo ettaro), frutteto e bosco, salvati dai rovi e dall’abbandono; una terra ripida e impervia, dove solo il cuore e la passione possono portare dei frutti.

It was March 2014. Spring had just arrived when we climbed a steep dirt road that led to a small stone house under a large oak tree; the road proceeded among the primroses. The land we found was a forest of brambles, bushes, trees; it was a land abandoned for years, inhabited by badgers, buzzards, foxes, pheasants, squirrels, roe deer, lizards, white snakes, vipers and orbettini. In front of the house resisted a small uncultivated meadow attacked on the sides by brambles, under which old terraces could be seen.Around the house a vineyard stretched geometrically aligned along the hill; also the vineyard now prey of the wood that had tucked forcefully into the side rows with brambles and trees. From the ground it was possible to enjoy a magnificent view: nature, wild and uncontaminated in the surroundings and more distant, towards the horizon, the plain, with the noises and the landscape contaminated by man with in a corner the slopes of the hills of Bergamo.

That day the decision to bring this corner back to life was born and the dream came true in June with the establishment of the Agricultural Company Le Driadi which in October 2014 bought the land.

Everyday life regenerated with a new experience: the activity in engineering and pharmaceuticals was completed with notions of agriculture, of anthroposophy, applied to the cultivation of the vineyard and the surrounding lands: the recovery of contact with the earth and with nature , represented a return to the regenerating and beneficial origins.

In March 2018 another vineyard joined the company. The vineyard named Rienza by the people living here, in the same valley of the Driadi vineyard, not far away, in June 2018 we completed the new cellar, while in 2019 in the ancient terraces next to the Merlot vineyard we planted 500 Bronner seedlings, a white that will complete the range of our wines. In 2020, last growth a small vineyard 5 hills far from our Driadi vineyard. A Cabernet wine will be added to our portfolio. 

This is the story of those who work in “Le Driadi Slow Farm”. Four hectares of land divided between the existing vineyard (one hectare), a future vineyard (half a hectare), orchard and wood, saved from brambles and abandonment; a steep and inaccessible land, where only the heart and passion can bear fruit.

 

 

img_0288

Vini e grappa

Wines and grappa – en

DRIADE FELICE

Driade Felice: Doc Colleoni Merlot annate 2019 e 2020 Bergamasca IGT annata 2021; vinificazione con lieviti indigeni, riposa un anno in acciaio e qualche mese in bottiglie prima di essere commercializzato.

Scarica le schede tecniche:

ALTO DELLA POIANA

“Alto della Poiana”, Doc Colleoni Merlot 2020, Bergamasca IGT 2021. vinificazione con lieviti indigeni, riposa un anno in barriques di rovere e qualche mese in bottiglie prima di essere commercializzato.

Dal 2018 il vigneto di merlot è parcellizzato e vengono utilizzati per l’Alto della Poiana solo i frutti della parte centrale del vigneto, la parte meno produttiva e con uve con maggiore concentrazione: in questo vino la corretta gestione delle uve dà un risultato ancora più sorprendente. Il vino che sorprende per la sua armonia organolettica. Anche in questo caso il vino si apre lentamente e sprigiona aromi di frutta fresca, emerge sempre la prugna ma in una veste elegante, che chiosa con sensazioni dolci di liquirizia e cannella e chiude con pizzichi di pepe nero. Il corpo è bilanciato, il tannino è intenso ma integrato, l’acidità dona freschezza a un vino che mantiene una struttura importante, che si protrae a lungo con intensità. Potrà stupire tra qualche anno.

Scarica la scheda tecnica:

TILAMÓRE – Vino bianco

Vino bianco. Le uve raccolte prima dell’alba vengono macerate con le bucce con fermentazione spontanea da lieviti indigeni.

Da uve Bronner e Moscato Giallo, al naso prevalgono le note aromatiche del moscato che lasciano al gusto prevalere il corpo del bronner facendo di questo vino un vero vino bifronte. Bassa acidità, leggera astringenza, eromatico e elegante, con un finale alla salvia lungo e persistente. Il vingeto bronner è nuovo impianto del 2019, il moscato proviene da vigne pluridecennali.

Abbinamenti Vegetali consigliati: Salvia fritta, Quinoa, Salsa aioli

Abbinamenti Convenzionali: Ostriche, Trota affumicata, Fegato alla vicentina, Risotto alle vongole

Scarica la scheda tecnica:

BARLINET – Vino rosso

Barlinèt: IGT Bergamasca Cabernet Franc. Vinificazione con lieviti indigeni, riposa un anno in barriques di castagno appositamente fatte per noi e qualche mese in bottiglie prima di essere commercializzato.

Vino proveniente da una vigna recuperata dall’abbandono. Vino potente ed elegante alle note fruttate che avvolgono al naso e al primo assaggio seguono note più balsamiche ed evolute e una leggera speziatura tipica del vitigno.

Scarica la scheda tecnica:

ROSA FRESCA AULENTISSIMA – Vino Rosato rifermentato in bottiglia – Serie limitata

Rosa fresca aulentissima. Vinificazione in rosa, fermentazione spontanea. Le uve raccolte all’alba vengono torchiate immediatamente dopo la diraspatura. La seconda rifermentazione avviene nel mese invernale. Uve di provenienza di varie tipologie provenienti da un vigneto di 80 anni: barbera, schiava, merlot, cabernet, moscato rosso, moscato di Amburgo

Abbinamenti Vegetali consigliati: Pizza alle verdure, Focacce,

Abbinamenti Convenzionali consigliati: Crudità di mare, Antipasti di carne e di pesce, Frittura di pesce.

Scarica la scheda tecnica:

COSI’ E’ (SE VI PARE)

La vigna di Pomarolo, che affonda le sue radici su Sass della Luna, ci ha attratto per la presenza di un vitigno raro e difficile, il Moscato rosso, il più celebre dei (pochi) vitigni autoctoni bergamaschi.
Scegliere il blend che ci convincesse non è stato facile, a partire dalle caratteristiche e l’anima delle diverse uve: non volevamo che l’aromaticità del Moscato fosse prevalente ed abbiamo scelto un affinamento in anfora e barriques per microossigenare ed “addolcire” il vino. Questo vino è il risultato di numerose e dibattute prove di assaggio in cantina, alla fine si è deciso di darci un taglio ed imbottigliarlo “Così è (se vi pare)”. E a noi pare molto buono!

FOLET

Acquavite di Grappa di Merlot: dalla doppia distillazione delle vinacce di Merlot a “bagnomaria”. La distillazione avviene nelle Dolomiti presso l’Alpe di Siusi. Produzione limitata a 180 bottiglie.

Visit and tasting

Pagina in italiano

It is possible a private visit our vineyard: call us in advance and or contact us by mail. Below our proposal, we are available to personalize the experience according to private and business customer needs. (reservation required)

Tasting experience (2hrs): Full immersion in the Bergamo specialities

You’ll walk with us in our vineyard, where we can describe our biodynamic and organic colture and talk about the season in the vineyard. Then you’ll visit our cellar, learning about our natural wine-making process and finally you’ll have the tasting experience of our wines in the panoramic terrace. With the wines we’ll propose local specialities selected by us from small farmers and producers (ham, cheese, salami and other appetizers according to season availability.

Call us for appointment and cost.

+39 3924739041 (Gabriella in italiano)
+39 3924478942 (Luciano only english and french language)
@mail: agricolaledriadi@gmail.com

Vigne/vineyards

We manage six vineyards:

Driadi vineyard: Merlot and Bronner
Rienza vineyard: Marzemino and Malvasia
Secchia vineyard: Cabernet Franc
Cascina Ronco vineyard: Cabernet Sauvignon, Moscato Giallo, Moscato rosso, Merlot, Barbera, Grisa nera
Pomarolo vineyard: Cabernet Sauvignon, Merlot, Moscato Giallo, and Moscato rosso

Find the vineyards here/Cerca i vigneti sulla mappa, clicca qui.

In addition to the vineyard we manage 5 hectares of forest for CO2 recovery in Palazzago and in Agordo, Dolomite

And Apples field

La nostra storia inizia con la rinascita del vigneto delle Driadi nel settembre 2014. Il vigneto era abbandonato e lo abbiamo portato alla prima piccola vendemmia il 15 settembre 2015. Solo nel 2016 la natura ha permesso al vigneto di riavvicinare l’antico vigore, arrivando a superare una produzione oltre 50 quintali di uva raccolti il 14 ottobre.

Le caratteristiche dei nostri vigneti comportano molto impegno nelle lavorazioni in campo: lavorazioni manuali, vendemmia tutta manuale e contestualmente ma in generale abbiamo la soddisfazione di un’ uva con un ideale grado zuccherino, acini piccoli, con un ottimo rapporto buccia/polpa, le premesse per grandi vini, in coerenza con gli obiettivi aziendali. La resa per ettaro è  volutamente ridotta a salvaguardia assoluta della qualità dell’uva e del vino che ne verrà.

Il vigneto Driadi da cui nasce la nostra storia è un ettaro, 6.600 piante di vite Merlot, un vigneto in piena maturità, 18 anni di vita. E’ pianificato un rinnovo annuale di circa 200 barbatelle l’anno iniziato nella primavera del 2015; l’esposizione del vigneto è ottimale con un pendio inclinato verso est sud-est. Il terreno è in forte pendenza con i filari distanziati di 2 metri posti in direzione est-ovest. La pendenza impone la necessità di operazioni quasi esclusivamente manuali, alle quali l’azienda si applica con passione e dedizione. L’impianto è a cordone speronato e risale alla metà degli anni 2000; il vigneto, abbandonato agli inizi del 2010 è stato recuperato a partire dal giugno 2014.

Il vigneto Rienza, riportato alla vite nella primavera del 2018 con la messa a dimora di 2000 barbatelle di Marzemino, produrrà dal 2021, mentre il vigneto Eremo con 500 piantine di Bronner potrebbe produrre già nel 2020.

Come coltiviamo

Nel nostri vigneti si persegue il principio della massima biodiversità: vogliamo favorire la creazione di un clima sano per le nostre vigne operando per un terreno ricco e vivo: la gestione del terreno nella proprietà negli ultimi anni ha fatto passare la vegetazione erbacea da una prevalenza di graminacee perenni ad un ritorno delle angiosperme che garantiscono la presenza di una fioritura costante durante tutto l’anno.
Il nostro obiettivo è avere filari sempre verde e gestire il taglio per porzioni, senza mai tagliare completamente lo spazio interfilare su tutto il vigneto. Il taglio è effettuato con trincia che sminuzza la vegetazione e la lascia nel terreno, importante nutrimento per l’inverno.
Il nostro vigneto ha sempre qualcosa di verde e qualcosa di fiorito.

L’inerbimento assolve anche ad una funzione fondamentale in un terreno come il nostro con una pendenza del 50%: lo protegge dell’erosione e migliora l’infiltrazione dell’acqua, aumentandone l’accumulo.

Per garantire tutto questo abbiamo delle semplici regole:
6 mesi di riposo invernale a garanzia di un inerbimento naturale
Taglio dell’erba con trinciatura
Due filari non vengono tagliati prima del 1 luglio di ogni anno
Naturalmente no erbicidi
Non lavoriamo mai il terreno oltre a 6 cm di profondità (strato aerobico)
I residui di potatura rimangono nel vigneto (apportano fosfati)
stiamo verificando come potere, in base all’attuale legislazione) immettere nel vigneto anche la vinaccia e la feccia
utilizziamo concime naturale (compost)
non irrighiamo

garantiamo un ecosistema sano grazie alla diversificazione del suolo:
nei bordi del vigneti sono stati messi a dimora alberi di specie locali, siepi, cespugli di more, muri a secco, cumuli di legname a bilanciare il rischio di vulnerabilità cui la vite si espone, nel suo sistema monoculturale. Quest’area di compensazione ecologica è pari al 30% della superficie del vigneto.
Le bordature del vigneto corrispondono a vari spazi con culture diverse fungendo da recettori di spore, permettendo a lieviti e funghi di diffondersi nel vigneto (lieviti per la vinificazione, e concorrenti per funghi nocivi). Le bordature sono pensate per una biodiversità naturale, con cespugli, arbusti e piante di diverse altezze e sono completati da elementi strutturali quali mucchi di legna o pietre, scrigno per la biodiversità.
Ogni pianta di vite ha un albero a meno di 80metri.

l’uso di fitofarmaci in viticoltura è una necessità al fine di preservare il raccolto dai principali patogeni: iodio e peronospora
nella nostra azienda abbiamo l’obiettivo progressivo di ridurre l’utilizzo del rame a 2,5kg per anno, e la quantità di zolfo a 30kg per anno.

 Il vigneto alla vendemmia
 Un grappolo di Merlot alla vendemmia 2015
driadi Panoramica sul vigneto, estate 2015